I 45 licenziamenti ritirati: "Il caso Tracmec insegna. Qui il lavoro è un valore"

1 giu 2025
Qualche giorno dopo la notizia del ritiro della procedura di licenziamenti collettivi (con avvio di un contratto di solidarietà fino a fine anno e poi altri ammortizzatori sociali, ndr) dei 45 dipendenti dello stabilimento Tracmec di Mordano, arriva anche il coro unanime di soddisfazione da parte delle istituzioni del territorio. Per l’assessore regionale al lavoro, Giovanni Paglia: "Ora l’impegno sarà quello di cercare di dare insieme un futuro industriale al sito così da non perdere capacità produttiva nel territorio di Imola e dell’Emilia-Romagna – ha detto -. Era l’obiettivo che ci eravamo prefissati e consente l’apertura di una fase di maggiore serenità che consente a tutti di ragionare con più profitto sul futuro". Sulla stessa lunghezza d’onda c’è Fabrizio Castellari, consigliere regionale dem: "Una battaglia esemplare condotta dai lavoratori della Tracmec con grande tenacia, determinazione e dignità – ha sottolineato -. Adesso si apre una fase nuova perché gli ammortizzatori permetteranno di valutare anche altre prospettive per il sito produttivo. L’approdo di questa trattativa è anche l’ennesima dimostrazione che in questa Regione il valore del lavoro, delle persone e delle famiglie sono al primo posto". Soddisfatto pure Stefano Mazzetti, capo di gabinetto del sindaco metropolitano e delegato al lavoro: "La disponibilità dell’azienda a bloccare i licenziamenti e avviare un contratto di solidarietà, manifestata al Tavolo metropolitano di salvaguardia, si è tradotta in fatti concreti – ha evidenziato -. L’impegno delle istituzioni e dei lavoratori ha portato a questo primo passo positivo. Ora il via allo sviluppo dell’area produttiva e la Città metropolitana non farà mancare il proprio impegno". Positivo anche il sindaco di Imola, e presidente del Circondario, Marco Panieri: "Una grande notizia per il nostro territorio – ha ribadito -. Siamo sempre stati al fianco delle rappresentanze sindacali e dei dipendenti lavorando con responsabilità per creare le condizioni di un confronto vero sfociato in un primo risultato concreto. Il futuro? Ammortizzatori sociali e progetto industriale da costruire con lucidità e visione".
Mattia Grandi
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